Piadina – Ricetta classica
La Piadina è una preparazione tipicamente romagnola.
Ci sono diverse versioni della Piadina, a seconda dei luoghi e delle famiglie: ogni zona della Romagna ne serba una sua versione.
Le varianti fondamentali si basano sullo spessore e sul diametro e proprio questi due elementi dividono la Romagna in due aree: la prima comprende la provincia di Ravenna, Imola, Faenza, Lugo, Forlì e Cesena, dove la piada non è ampia ma ha uno spessore piuttosto alto ed è sostanziosa; a partire da Rimini si fa più sottile e diventa “grande come la luna”. A Riccione, Gabicce e Cattolica è ancora più sottile e ampia, fino alla versione sfogliata più fragrante.
Io vi lascio la Ricetta che preparo ormai da anni e che ho trovato sul mio Libro della Cucina Bolognese.
La versione antica della piadina non prevedeva alcun elemento lievitante, ma oggi risulta più gradevole se leggermente lievitata. Il grasso invece per eccellenza per rendere la piada fragrante è lo strutto di maiale, ma può essere sostituito con olio di oliva.
Per quanto riguarda la farcia, io solitamente la preparo nella maniera più tradizionale e cioè: Formaggio squacquerone, rucola e prosciutto crudo, con l’aggiunta extra di qualche pomodorino pachino, ma potete dare libero spazio alla vostra fantasia!
Curiosità
La piadina è, in realtà, la versione romagnola di una “focaccia” o “galletta” antichissima diffusa praticamente in ogni parte del mondo. In Italia ci sono preparazioni simili che prendono il nome di “farinata” in Liguria, “tigella” in Emilia, “crescia” nelle Marche, “pizza al testo” in Umbria, “pane carasau” in Sardegna e così via.
Nel mondo troviamo in Messico le “tortillas”, il “naan” in India, pane “pitta” in Medio Oriente, l’”azzimo” nella cucina ebraica e si potrebbe andare avanti ancora.
L’origine di questi pane schiacciati è da cercarsi nella notte dei tempi e quasi certamente avevano la funzione di piatti, contenitori che poi si potevano mangiare. Il termine, se non l’alimento, avrebbe origini bizantine. Ma il “testo” su cui viene cotta la piada deriva, invece, dal latino testa, coccio: il che rimanda il tutto all’epoca romana. Giovanni Pascoli non ha dubbi sulla latinità della piada, che la chiama “pane rude di Roma” e le dedica anche una intera poesia.
- DifficoltàBassa
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione15 Minuti
- Tempo di riposo1 Ora
- Tempo di cottura10 Minuti
- Porzioni 4-5
Ingredienti
- 500 gfarina 00
- 45 gstrutto (o olio d’oliva)
- 1/2bustina di lievito secco in polvere oppure 2g di bicarbonato di sodio
- 1/2cucchiaino di zucchero (o miele)
- 1/2bicchiere di acqua frizzante
- 1/2bicchiere di latte tiepido
- 12 gsale
Farcia
- 1 confezioneconfezione di formaggio squacquerone (oppure stracchino)
- q.b.prosciutto crudo
- q.b.rucola
- pomodorini Pachino (facoltativi))
Preparazione
Sciogliete il lievito nel latte tiepido con lo zucchero.
Se impastate nella planetaria.
Inserite i seguenti ingredienti: farina, strutto o olio di oliva, acqua e latte con il lievito.
Impastate e infine aggiungete il sale.
Se impastate a mano.
Formate sulla spianatoia una fontana con la farina e impastatela con tutti gli ingredienti, tenete sempre il sale per ultimo.
Lavorate con cura, fino ad ottenere un impasto liscio. Lasciatelo riposare per almeno 1 ora, coperto.
Trascorso il tempo di riposo, formate con il mattarello dei cerchi di diametro tra i 15 e i 30 cm. Lo spessore non dovrebbe superare il mezzo centimetro.
Riscaldate una padella, preferibilmente in ghisa o altra pietra resistente al calore.
A questo punto cuocete le piadine prima da un lato e poi dall’altro, bucherellando con una forchetta nei punti in cui dovessero formarsi delle bolle.
Appena cotte farcitele con quello che più vi piace.
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2 commenti su “Piadina – Ricetta classica”
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Ciao Sara, nel caso usassimo il bicarbonato al posto del lievito seguiamo lo stesso procedimento? Lo facciamo sciogliere a parte con il latte e lo zucchero? Grazie! La proverò prestissimo e ti farò sapere.
Ciao Valeria, si puoi seguire lo stesso procedimento.
Grazie a te e aspetto un tuo parere!:)